DOPO I DINOSAURI TOCCHERA’ A NOI?

Sopra le nostre teste è un biliardino infinito e apparentemente folle. Ce ne accorgiamo in agosto, nella notte delle stelle cadenti: scie luminose fascinose che attraversano la lavagna della notte. Uno spettacolo che nasconde una minaccia. Si tratta in genere di polvere di comete, ma a volte entrano nell’atmosfera blocchi rocciosi di 10 metri, che raggiungono il suolo come meteoriti o esplodono in aria come fuochi d’artificio. Per non parlare degli asteroidi (ne sono stati scoperti 1,44 milioni) da centinaia di metri o addirittura chilometri, in grado di provocare l’apocalisse, come accadde, pare, 66 milioni di anni fa, con l’estinzione dei dinosauri, fra il Cretaceo e il Pleistocene. Perché nella giungla del firmamento la terra può diventare un bersaglio. L’impatto di un “sasso” di un chilometro cubo può aprire un cratere di 100 chilometri, devastando un milione di chilometri quadrati. Per questo si studia il “traffico” del cielo e come evitare il “bacio” mortale, cercando di deviare la traiettoria del possibile “ordigno”. Il prossimo appuntamento è per il 13 aprile 2029 con Apophis, che sfiorerà il pianeta ad “appena” 32.000 chilometri di distanza. É grande 450 per 160 metri e ci sono 5 probabilità su 100 che possa entrare in collisione con la terra per il 2036. Se dovesse accadere le atomiche in confronto sarebbero zolfanelli.

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