Il Colosseo aveva una copertura retrattile? Sì, ed era un capolavoro di ingegneria romana! Molti conoscono il Colosseo come l’arena più famosa dell’antichità, ma pochi sanno che i Romani avevano ideato un sistema geniale e sorprendente per proteggere gli spettatori dal sole cocente: il velarium. Cos’era il velarium? Una gigantesca copertura in tessuto, simile a una vela, che veniva tesa sopra l’arena per fare ombra al pubblico. Non era fissa, ma retraibile, e veniva montata o smontata a seconda delle condizioni meteo.
Come funzionava? Il velarium era costituito da enormi teli in lino o canapa, manovrati con un complesso sistema di corde, carrucole e pali. Ai lati superiori del Colosseo erano installati dei ganci in pietra (visibili ancora oggi) che sorreggevano i pali di legno su cui poggiava la struttura.
Chi lo azionava? La manovra era affidata a veri esperti del mare: marinai della flotta imperiale, abituati a gestire vele enormi e nodi complicati. Il loro compito era coordinare il movimento sincronizzato delle corde per aprire o chiudere la copertura in modo fluido e sicuro.
Perché era così importante? Con una capienza di oltre 50.000 spettatori, il Colosseo ospitava spettacoli per ore e ore sotto il sole. Il velarium offriva un po’ di ombra e sollievo, rendendo l’esperienza più sopportabile anche nei caldi mesi estivi. Una tecnologia da stadio moderno… inventata 2000 anni fa. Questa ingegnosa invenzione dimostra ancora una volta quanto i Romani fossero maestri di architettura, logistica e comfort pubblico. Il velarium è oggi considerato un precursore delle coperture retrattili degli stadi contemporanei.
Ioana Mihaela Ilie

