Nella foto una zanzara tigre (Aedes albopictus) femmina mentre si nutre con sangue umano. Gli esemplari adulti misurano dai 5 ai 10 mm di lunghezza (i maschi in genere sono il 20% più piccoli). Il corpo e le zampe sono vistosamente tigrate di bianco e nero (da qui il nome). Dimensioni a parte, i maschi sono distinguibili dalle femmine per le antenne decisamente più folte e per i palpi mascellari più lunghi (caratteristiche comuni a tutte le zanzare). L’anidride carbonica, le sostanze organiche prodotte dall’epidermide e i segnali visivi sono i fattori basilari utilizzati dalle femmine per individuare l’ospite. Spesso un singolo esemplare fa più pasti di sangue, in quanto con un singolo pasto non viene raggiunta la quantità necessaria per lo sviluppo delle uova. Quindi può pungere vari ospiti durante il ciclo di produzione delle uova, facilitando pertanto la potenziale trasmissione di malattie. Le larve di zanzara respirano ossigeno atmosferico, pertanto possono proliferare anche in pozze d’acqua stagnante. Ogni singola femmina può deporre fino a 200-300 uova.
Notiziario FONDAZIONE AQUA