Nel cuore rovente del deserto marocchino, dove la vita sembra impossibile, esiste un antico sistema di irrigazione che ancora oggi affascina il mondo: le khettara.
Si tratta di canali sotterranei costruiti a mano, in uso da oltre 1.000 anni, che trasportano acqua dalle montagne fino alle oasi, senza pompe, senza elettricità, solo con la forza di gravità. Un’opera di ingegneria tradizionale che ha permesso lo sviluppo e la sopravvivenza delle comunità nella valle del fiume Ziz, una delle zone più aride del pianeta.
Come funziona il sistema khettara?
Le khettara sono gallerie lievemente inclinate scavate nel terreno, che intercettano le falde acquifere o le sorgenti montane. L’acqua scorre lentamente lungo il tunnel e raggiunge le oasi nel deserto, dove viene utilizzata per irrigare palmeti, colture e rifornire le abitazioni. Lungo il percorso, pozzi verticali servono per la manutenzione e la ventilazione, formando un paesaggio punteggiato da fori simili a crateri.
Perché è straordinario?
In un’epoca in cui si parla sempre più di sostenibilità, questo sistema antico rappresenta un modello di armonia tra uomo e natura. È silenzioso, efficace, a impatto zero e ancora oggi funzionante, nonostante sia stato costruito secoli fa. Un esempio brillante di come l’ingegno umano possa adattarsi anche negli ambienti più ostili.
Ioana Mihaela Ilie


